LAVORATORI UNICOOP DEI MAGAZZINI DI LASTRA A SIGNA & SESTO FIORENTINO

FERMI PER QUATTRO ORE

Mercoledì 9 Febbraio 2005


LA REPUBBLICA


Fermi per quattro ore i lavoratori del magazzino di Scandicci
Per un appalto esterno primo sciopero alla Coop


E' STATO il primo sciopero contro la Coop. Quattro ore, ieri, fatte dai lavoratori del magazzino di Scandicci in risposta alla decisione dell'azienda di appaltare a una ditta esterna il turno del pomeriggio e non è stato facile schierarsi contro l'azienda da sempre considerata amica. Rsu e organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil considerano la protesta riuscita dopo che nel magazzino, su 165 persone, ha scioperato il 70%. Minore la mobilitazione negli uffici, tanto che Unicoop stima un'adesione totale di circa il 40%. L'unico altro momento di grossa tensione che si ricordi risale al 2001, ai tempi del trasferimento del magazzino da Sesto a Scandicci, quando però ci si limitò al blocco degli straordinari. Oggetto del contendere, allora come ora, gli appalti esterni. Allora Unicoop finì per affidare, tramite un sofferto accordo sindacale, il turno di notte a una ditta esterna. Ora ha deciso di eliminare la notte e trasferire l'appalto al turno del pomeriggio, spostando i dipendenti alla mattinao, per chi lo voglia, nei negozi invece che al magazzino.
A questo punto le prime volte diventano due. "E' la prima volta - protestano le rsu - che una decisione viene presa senza un accordo ma attraverso un ordine di servizio". Ma Unicoop sostiene le proprie ragioni: "Abbiamo proposto una riorganizzazione senza toccare un posto solo di lavoro", è la prima. Dopodichè la Coop spiega che nei magazzini di Scandicci si attuerà solo una mobilità interna "prevista dagli accordi con i sindacati", che anche nel 2005 verranno investiti 16 milioni di euro nello sforzo di tenere bassi i prezzi e che dunque è necessario "aprire una fase interna di razionalizzazione e lotta agli sprechi"Unicoop fa anche sapere di avere assunto1.580 persone negli ultimi tre anni e firmato un accordo sindacale nel 2002 non a caso battezzato "patto per lo sviluppo" per conciliare l'interesse dei consumatori con il migliorameto delle condizioni di lavoro.
D' altra parte, prosegue Unicoop, tutta l'altra grande distribuzione ha interamente appaltato la logistica fuori. "Ma non deve accadere anche in Coop - ribattono rsu e sindacati - E' vero che nessuno sarà licenziato ma ci si trasferisce non verrà rimpiazzato e chi è assunto a tempo determinato perde la speranza di passare al posto fisso. In più temiamo che questo sial il primo passo verso un uso più esteso degli appalti". Aggiunge Sergio Pestelli, segretario Filcams-Cgil: "L'uso degli appalti si sta sempre più diffondendo perché questi lavoratori costano meno, sono più flessibili, hanno meno diritti. E' tempo non solo di protestare per la vicenda Unicoop ma anche di adoperarsi perché i lavoratori degli appalti abbiano gli stessi diritti degli altri".

Ilaria Ciuti




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