LAVORATORI UNICOOP DEI MAGAZZINI DI LASTRA A SIGNA & SESTO FIORENTINO

"PERCHE' L'AZIENDA - SPIEGA IL SINDACATO - NON AVREBBE INFRANTO LE REGOLE"

Martedì 12 Aprile 2005


IL CORRIERE DI FIRENZE - PROVINCIA -

"Perché l'azienda - spiega il sindacato - non avrebbe infranto le regole"
Gli avvocati della Cgil non hanno individuato i presupposti legali per aprire una solida vertenza

I lavoratori del magazzino Unicoop non sono assolutamente d'accordo con la nuova filosofia dell'azienda, che ha deciso di appaltare l'intero turno pomeridiano alla Cft, un'azienda esterna attiva nel campo della movimentazione merci. In questo modo, visto che nelle settimane scorse è stato soppresso anche il turno notturno, i lavoratori stipendiati da Unicoop non possono più svolgere la propria attivit su turni alternati.

SCANDICCI - I lavoratori quindi si vedono costretti a dover lavorare sull'unico turno di mattina, che costringe molti di loro, soprattutto quelli che vengono da lontano, ad orari esasperati. L'orario di lavoro non rappresenta però il problema principale. A preoccupare maggiormente i lavoratori è l'interpretazione che quest'ultimi danno alla strategia dell'azienda. I lavoratori temono infatti che in futuro il magazzino possa essere dato completamente in appalto ad un azienda esterna.
Gli avvocati della Cgil non hanno individuato i presupposti legali necessari ad aprire una solida vertenza legale, fatto che ha creato una posizione disunitaria all'interno dei 150 lavoratori coinvolti, "Perché l'azienda - ha spiegato Pestelli della Cgil - non avrebbe infranto le regole che stabiliscono la cosiddetta "condotta antisindacale". La discussione sulla radicale modifica degli orari lavorativi è sindacalmente contestabile, ma non ci sono le condizioni per procedere legalmente e questo è dettato dal nostro senso di responsabilità".
Nel quadro attuale non è stato attuato alcun licenziamento, e sulla posizione discordante tra Uil, che ha deciso di appoggiare la vertenza dei 30 lavoratori, e Cgil, sempre secondo Pestelli si tratta "di normale competizione tra sindacati".


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