LAVORATORI UNICOOP DEI MAGAZZINI DI LASTRA A SIGNA & SESTO FIORENTINO

SOLIDARIETA' DI COOP NEL MONDO, MA I DIPENDENTI SONO ESCLUSI !!!

INFORMASCANDICCI..(30/03/2005)

SOLIDARIETA' DI COOP NEL MONDO, MA I DIPENDENTI SONO ESCLUSI !!!
Continua la lotta dei lavoratori del magazzino Coop contro l'appalto


Cosa pensate di un'azienda con ottimi profitti che, senza trattativa alcuna, invia perentori ordini di servizio ai propri dipendenti il sabato dicendogli che da lunedì il loro orario sarà cambiato?
Cosa pensate se fa questo per spostare da un turno all'altro i propri dipendenti e far posto ad unappalto?
Probabilmente che è un'azienda arrogante, che non si cura minimamente delle esigenze del proprio personale. Insomma un'azienda con dirigenti prepotenti, tutta protesa al solo al profitto.
Ma se questa stessa azienda ha una immagine pubblica che la identifica come attenta ai problemi sociali e della solidarietà e legata da sempre alla sinistra, penserete che c'è una bella dose di ipocrisia, o quanto meno che c'è una contraddizione tra quello che essa dice di essere e quello che in realtà è.
Stiamo parlando di Unicoop Firenze. La Coop insomma, quella dello slogan la Coop sei tu.
Siamo dipendenti del magazzino Unicoop Firenze che si trova a Scandicci e che rifornisce i negozi Coop di gran parte della Toscana.

Nel dicembre scorso la direzione aziendale ci ha comunicato che intende appaltare il magazzino, di conseguenza le persone che vi lavorano all'interno anche da oltre 20 anni sono divenute un peso inutile, dei pacchi da spostare. Il lavoro era strutturato su 3 turni, mattina, pomeriggio e notte. Il turno di notte già gestito dalla CFT, la cooperativa appaltatrice, è stato spostato sul pomeriggio e i lavoratori Coop del pomeriggio sono stati obbligati con un ordine di servizio a "accalcarsi" sul turno di mattina, con disagi di orario e problemi di sicurezza, dato il soprannumero. Tutto questo senza una contrattazione solo con l'arroganza del più forte e ciò avviene in un'azienda dai bilanci sani e dai conti floridi. Largo all'appalto quindi.
Due parole anche su quest'ultimo. I lavoratori della CFT, in gran parte extracomunitari, sono costretti alavorare a ritmi disumani, al minimo salariale, con incentivi di produzione (in pratica una specie di cottimo), con orari che vanno spesso ben oltre le 8 ore. Tutto questo avviene alla Coop.
E' per queste ragioni che noi dipendenti del magazzino siamo in lotta da gennaio con scioperi e altre iniziative e non intendiamo mollare. Vogliamo lavorare con dignità e rispetto e crediamo che non esista una solidarietà di facciata e un'ingiustizia di sostanza come pensa la Coop.
No
i pensiamo che la solidarietà sia una sola.

LAVORATORI UNICOOP


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